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Al Lokalino di Morbegno è organizzata una rassegna cinematografica, dedicata all’applicazione delle nuove tecnologie nella narrazione di storie negli ultimi 10 anni di cinema.

Contemporaneamente la personale dal titolo “Visioni atone” della fotografa bormina Giulia Zazzi.

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MORBEGNO – Anche ad aprile, puntualmente come ogni mese, riparte una nuova rassegna cinematografica al Lokalino. Questa sarà la volta di una trilogia che ci mostrerà come l’uso di nuove tecnologie, durante le riprese dei film e la post-produzione, abbia cambiato il modo di raccontare storie al cinema. Il titolo dell’ottava rassegna di CINEMINO è “A new storytelling”.

La novità di questo mese consiste nella scelta di un film in lingua originale inglese. Una occasione per accrescere le nostre “english skills” e per goderci la versione originale scelta dal regista, risparmiandoci così il “tradimento del doppiaggio”.

Visioni Atone ZazziAd affiancare l’evento cinematografico la mostra fotografica “Visioni atone” di Giulia Zazzi (allestimento di Tale & Quale). La mostra è una personale di una giovane valtellinese dove le sue fotografie ci parlano di scorci che spaziano da Bormio, a Bologna alla Svezia, “immagini genuine che non hanno bisogno di alcuna interpretazione” (Crespi).

Queste le date e i titoli della rassegna A new storytelling (inizio ore 21:00):

  • Domenica 7 aprile: A scanner Darkly (Linklater 2006) – in lingua inglese con sottotitoli in inglese.
  • Venerdì 12 aprile: Rocknrolla (Ritchie 2008).
  • Ven 19 aprile: Scott Pilgrim vs the world (Wright 2010).

La mostra fotografica verrà inaugurata domenica 7 aprile alle ore 20:30 e sarà visitabile negli orari di apertura del Lokalino (lunedì 16-18, martedì 14-16, mercoledì 16:30-18:30, giovedì 14-16, venerdì 16-18, sabato 14-17:30) e nelle altre serate della rassegna.

Nella speranza di favorire la divulgazione alleghiamo brevi interviste rivolte agli organizzatori dell’evento e un intervento di Benedetta Crespi, critica d’arte padovana.

 Perché una rassegna sulle nuove tecnologie al cinema?

L’idea di questa rassegna nasce dalla voglia di mostrare le nuove possibili forme di una narrazione su cui il cinema può contare. La tecnologia permette oggi ai registi di replicare su schermo determinate idee e visioni che senza l’aiuto delle nuove tecniche di lavorazione probabilmente sarebbero rimaste solo nelle loro menti.

Angelo Forzatti (membro de IL CINEMINO)

 Perché proporre una mostra su una giovane fotografa bormina?

Uno dei nostri scopi è di dare la possibilità ai giovani di mettersi in gioco, esporre i propri lavori in un contesto a loro congeniale, dando forma e colore ai loro pensieri. Profumo d’arte, semplicemente.

Alessandro Della Nave (membro di Tale&Quale, allestitori della mostra)

 Chiediamo a Benedetta Crespi, critica d’arte padovana di origine, cosa la colpisce dello stile fotografico di Giulia Zazzi:

Sono istantanee afferrate in momenti e luoghi tra i più disparati: da Bologna alla Svezia, dalle montagne della Valtellina alle spiagge di Brighton, ma accomunate dalla costante presenza dell’elemento naturale in tutta la sua spontaneità e immediatezza.

Immagini genuine che non hanno bisogno di alcuna interpretazione, bensì vogliono testimoniare l’essenza della natura che ci circonda, che sovente siamo troppo occupati ad osservare. Visioni silenti, ritratti di ciò che spesso non vediamo, presi da un affannoso guardare.

 Benedetta Crespi.

Il CineminoIl Cinemino si trova in via strada comunale di campagna 2, di fronte allo stadio Merizzi. E’ uno spazio di cultura cinematografica aperto a tutti e tutte. Con l’intento di promuovere la cultura cinematografica in Valtellina, associamo alle nostre rassegne interventi di esperti, mostre d’arte, giornate di studi, performance teatrali. 

I ragazzi del Cinemino

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